Località Bandita, 338 57022 Castagneto Carducci (LI)

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A spasso per i borghi medioevali

Adagiati sulle dolci colline che guardano il mare o immersi nella campagna i borghi medievali della Costa degli Etruschi hanno secolari tradizioni storiche e culturali.


Castagneto Carducci, Bolgheri, Suvereto, Campiglia Marittima, Bibbona, Sassetta, Rosignano Marittimo, Populonia e Piombino conservano intatte le testimonianze di una storia ricca di civiltà ed il fascino dei tempi antichi.


Stradine lastricate accompagnano la visita a splendide architetture, antiche chiese, palazzi, pievi, teatri raccolti e suggestivi musei.



Castagneto Carducci

Nel cuore di questo splendido angolo di Toscana, viene ripetutamente premiato, con numerosi riconoscimenti italiani ed internazionali, per la sua straordinaria bellezza. In origine era Castagneto Marittimo, che divenne Castagneto Carducci agli inizi del '900, in onore al poeta Giosuè Carducci, che qui visse con i suoi genitori. I luoghi della Maremma li ha poi portati nelle sue opere, immortalandoli! Il piccolo borgo è arroccato su una collina a meno di 10 km dal mare, intorno all'antico Castello dei Della Gherardesca e offre diversi punti panoramici. Da vedere: Casa Carducci, dove abitò il poeta e che raccoglie oggi un archivio di poesie e documenti a lui collegati; l'imponente Palazzo Comunale; la chiesa di S. Lorenzo che, insieme al Castello, è l'edificio più antico del paese e la Chiesa del S.S. Crocifisso, in cui si conserva un crocifisso ligneo del '400.



Bolgheri

"I cipressi che a Bólgheri alti e schietti Van da San Guido in duplice filar”, così ricorda il Carducci in “Davanti a San Guido” il viale che conduce al piccolo borgo in cui ha trascorso parte della sua fanciullezza. Ci si trova alla porta di accesso al borgo, sovrastata dallo stemma dei Della Gherardesca, antica casata nobile proprietaria del Castello fin dal 1500. Pochi minuti bastano per visitarlo tutto, in ogni stradina e vicoletto osterie, ristoranti, enoteche e botteghe artigiane. Siamo nella terra del vino, tutt’intorno i vigneti e le cantine dove nascono gli ottimi vini Bolgheri DOC, che trovate sia nei locali del borgo, che direttamente dai produttori: un’occasione per visitare una cantina e fare una degustazione!



Baratti - Populonia

Durante una vacanza sulla Costa degli Etruschi non si può non fare un salto a Baratti e a Populonia. Il Golfo di Baratti è una gioia per gli occhi e vi da la possibilità di trascorrere una bellissima giornata al mare, di noleggiare una piccola imbarcazione e partire dal porticciolo per un tuffo nel blu e per godere di questo tratto di costa da un punto di vista privilegiato. Su in alto c’è Populonia, piccolo borgo con un panorama mozzafiato, nonché un affaccio imperdibile su un’epoca e una civiltà ormai lontane: gli Etruschi si sono insediati qui prosperando con una notevole attività metallurgica e lasciandoci una ricchissima testimonianza: il parco archeologico in cui visitare l’acropoli.



Bibbona

È incastonata in un ambiente naturale di rara bellezza dove il fascino medievale degli stretti vicoli, archi e scalinate sembrano riportarci indietro nel tempo. Nel suo piccolo borgo troviamo il Castello, recintato dalle mura e la Pieve di Sant’Ilario, una delle poche chiese romaniche di quest’area, al cui interno si custodisce un’acquasantiera in marmo e alcuni dipinti del XVI secolo, tra i quali una raffigurazione di Sant’Ilario, appunto e S. Bartolomeo. Un altro luogo d’interesse è la Chiesa di Santa Maria della Pietà, 1482, con struttura a croce greca e sulla facciata 3 iscrizioni in latino. All’interno il dipinto della Trinità di C. Dandini e all’altare maggiore la Pietà, tavoletta e tempera risalente al XIV secolo. 



Campiglia Marittima

Le origini di Campiglia M.ma sono molto antiche, come testimoniano i ritrovamenti di epoca etrusca e romana. È in epoca medievale, però, che il borgo si sviluppa, passando sotto vari domini, dai Della Gherardesca a quello pisano, dal Granducato di Toscana fino all’annessione al Regno d’Italia. Da non perdere la Porta Fiorentina, il Palazzo Pretorio, la Chiesa di San Lorenzo e la Rocca (XII-XII° secolo). A pochi chilometri il Parco Archeominerario di San Silvestro, in cui portare anche i bambini per una visita alla Galleria del Temperino (con un treno da miniera). Molto belli anche i percorsi da fare a piedi tra le fondamenta delle case, della chiesa e dell’area industriale.



Casale Marittimo

Insediamento prima etrusco, come testimonia la tomba a tholos del VI° sec. a. C. in località Poggiarella, poi romano (resti di ville d’età imperiale in Loc. La Pieve e Il Poggio) e poi medievale, con un castello fortificato documentato dal 1004 e l’antica Pieve di S. Giovanni Battista. A seguire i secoli dei feudatari (Gherardesca) e poi le bonifiche, la redistribuzione delle terre a nuove famiglie e infine l’emigrazione verso la pianure durante il dopoguerra. Cornice di questo splendido borgo, tra i borghi Bandiera Arancione del Touring Club Italiano, è la sua natura circostante felicemente conservata: le sue campagne sono infatti coltivazioni di olio, vino e grano e invitano ad essere scoperte a piedi, in bici e a cavallo!



Montescudaio

È stato premiato come uno tra i “Borghi più belli d’Italia” Montescudaio, il cui nome deriva dal latino “mons scutorum”, che significa “monte degli scudi” o “monte dello scudiero”, a testimoniare l'importanza militare di questo borgo fortificato. Nasce, verso il 1000 intorno al monastero di S. Maria fondato dalle suore bendettine, un villaggio con il suo castello, a servizio dei Conti Della Gherardesca che ne restano per secoli i signori. Passa poi sotto il dominio pisano e quello fiorentino, fino al Granducato di Toscana. Infine, nel 1846, un terremoto distrugge l’agglomerato più antico del castello e la chiesa di Santa Maria; con l’aiuto del Granduca e l’impegno della popolazione, il paese viene ricostruito in dieci anni.  



Monteverdi Marittimo

La pianura su cui si affaccia Monteverdi era un tempo una provincia romana chiamata “Giulia Ossequiosa”. Per le origini dei due borghi di Monteverdi e Canneto, invece, bisogna parlare del Monastero benedettino di S. Pietro in Palazzuolo, fondato da Walfredo (probabile capostipite dei della Gherardesca) nel 754 nella zona “Badiavecchia” e poi trasferito nel 1100-1200 su un colle dove sono ancora visibili i resti dell’abbazia. Da vedere nel borgo di M. la Chiesa di Sant’Andrea con la “Madonna col Bambino” di Valdambrino e la cappella del Ss. Sacramento, con Il Cristo Nero, un crocifisso ligneo del XIV-XV sec., esposto solo ogni 3 anni. L’abitato è attraversato dalle “rughe”, un fitto reticolo di viuzze con piazzette e scorci veramente suggestivi.



Canneto

Un antico castello utilizzato come roccaforte difensiva fra la Val di Cecina, la Val di Cornia e le Colline Metallifere che presenta solo due strette aperture: Porta alla buca e Porta Agl’Archi, all’estremità orientale ed occidentale del centro abitato. Il centro storico è costituito da un piccolo sperone roccioso ed è percorso da due sole strade che disegnano un anello. Molti sono gli esempi di casa – torre nella cinta muraria a pianta quadrata e circolare. All’interno del castello la Pieve di San Lorenzo, già nota nel 1521, custodisce un Crocifisso del XIII° sec., fatto di bronzo inciso e fuso, riscoperto e restaurato dopo anni di abbandono. Gli scorci fra piazzette, archi e pietre, sembrano fermare il tempo in una dimensione quasi irreale.



Piombino

Si affaccia sulle isole dell’Arcipelago Toscano Piombino, spesso bistrattata tra le altre località della Costa degli Etruschi e che invece fu patria etrusca, epoca di cui conserva le vestigia nel parco archeologico. Dominio pisano fino al 1399, quando divenne signoria e poi principato degli Appiani, passò sotto vari domini fino a quando fu annessa nel 1815 al granducato di Toscana. Edifici medievali e rinascimentali, una cucina di mare con pochi rivali, chilometri di costa e parchi naturali Piombino è certamente una città dinamica e moderna, come dimostrano le attività siderurgica e portuale. Ma continua a rimanere fedele al suo passato, alla cucina, alle festività e ai valori di un tempo. E il turismo ringrazia.



Suvereto

Il nome deriva dalle piante di sughero di cui sono ricchi i boschi circostanti. La Rocca Aldobrandesca risale al 973. Fino al XVI° sec. si sviluppa con la costruzione delle mura e del Palazzo Comunale. Nel 1399 entra a far parte della Signoria di Piombino. Trovandosi tra Siena e Firenze, sempre in lotta tra loro, subisce passaggi di soldati, saccheggi e assedi. Nei sec. XVI-XVIII abbandono, miasmi e malaria danno origine alla leggenda della “terra senza uomini”; nel 1573 si comincia a costruire, nell’unico punto salubre, la collina a nord di Suvereto, il castello. A fine ‘700 la ribellione contro il principe di Piombino e nel 1815 l’annessione al Granducato dei Lorena che, grazie alle bonifiche, consente a Suvereto di riprendere le attività agricole.



Volterra

Volterra è ricchissima di importantissime testimonianze artistiche, sia nel centro storico che nei musei, oltre allo splendido Teatro romano e alle rovine dell’Acropoli etrusca. Qui, inoltre, vive ancora una produzione artigianale rara: quella dell’alabastro. Volterra è racchiusa quasi totalmente entro le mura duecentesche e si è sviluppata attorno alla chiesa di Santa Maria (l’attuale cattedrale) e alla contigua Piazza dei Priori con l’omonimo Palazzo (1208). Da vedere anche Piazza S. Giovanni, che raccoglie tutti i più importanti edifici ecclesiastici. Nella zona di S. Lazzero si può vedere la vecchia stazione ferroviaria del 1912 che collegava, grazie ad ardite ponteggiature, la città a Saline.



Le (brevi) distanze: